Il Museo
del Paesaggio

Una chiave di lettura per l’interpretazione e la tutela del paesaggio inteso come contesto di vita.

La storia

Da oltre 20 anni portiamo avanti un percorso di approfondimento sui modelli di rappresentazione del paesaggio nei suoi aspetti ambientali, estetici e culturali.

Museo del paesaggio Esposizione permanente

La genesi del Museo del Paesaggio risale agli anni Ottanta, quando l’Amministrazione provinciale di Siena avviò un progetto di sistema museale. Il museo, ospitato in un edificio della fine dell’Ottocento che fino a pochi anni prima era stato destinato ai macelli pubblici, aprì al pubblico nel 1999. L’allestimento fu curato dai geografi Bruno Vecchio e Cristina Capineri che concepirono un percorso in cui prevaleva la vocazione didattica e una prospettiva interdisciplinare ampia, che includeva riferimenti alla filosofia, alla storia dell’arte, alla geografia, all’antropologia, all’economia, alla letteratura, al cinema e all’architettura. Nel corso del tempo, anche grazie all’iniziativa dell’allora direttrice Sandra Becucci, il museo ha portato avanti un percorso di approfondimento sui modelli di rappresentazione del paesaggio nei suoi aspetti ambientali, estetici e culturali.

Il nuovo allestimento

Le trasformazioni delle concezioni del mondo, dei modi di vita e di lavoro.

Nel 2021 si è inaugurato il nuovo allestimento, frutto di un lavoro biennale coordinato dall’Amministrazione comunale di Castelnuovo Berardenga con il contributo di Gal Leader Siena, Regione Toscana e Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con la collaborazione della Fondazione Musei Senesi e dell’Università degli Studi di Siena.

Il percorso di visita, progettato dall’architetto Lorenzo Greppi e associati di Firenze e dallo studio Architetti Nepi, Terrosi e Barbetti di Siena con la direzione scientifica di Valentina Lusini, si focalizza sulla prospettiva storico-antropologica, sottolineando in particolare le trasformazioni delle concezioni del mondo, dei modi di vita e di lavoro che rimandano a tradizioni, usi abitativi e relazioni tra fattori ambientali e pratiche sociali.

Il museo da “vivere”

Percorso olfattivo e gli oggetti d’uso quotidiano come finestre aperte sulle storie.

Grazie al nuovo allestimento del Museo del Paesaggio, il visitatore può interagire con una serie di applicativi multimediali dall’approccio narrativo, derivati da oggetti d’uso quotidiano che agiscono come interfacce di curiosità: le finestre da aprire sul territorio, il tavolo della convivialità per conoscere le risorse produttive, la madia delle memorie con gli oggetti parlanti, i binocoli per avvicinarsi alla storia del paesaggio agrario.

Il museo ospita inoltre una sezione olfattiva, tre postazioni attrezzate con dispositivi mobili che consentono di approfondire il rapporto tra paesaggio, arte, architettura e letteratura, e uno spazio per le esposizioni temporanee che permette di rinnovare costantemente i contenuti e la partecipazione dei diversi pubblici.