IL TERRITORIO
SAN GUSMÈ
Castelnuovo Berardenga

San Gusmè è un piccolo ma singolare gioiello del comune di Castelnuovo Berardanga, un antico borgo fortificato che tutt’oggi conserva il suo fascino medievale grazie alla sua conformazione originaria, conservata con attenzione e orgoglio da parte dei suoi abitanti. Il toponimo San Gusmè deriva da Sancti Cosme, primo titolare della chiesa dei Santi Cosma e Damiano fondata nell’anno 867 e a cui era dedicata l’antica pieve di Campi. La fortificazione del borgo, fino a quel momento un villaggio di modeste dimensioni che si sviluppava attorno all’abbazia della Berardenga, avvenne solo nel 1370 a seguito di saccheggi e scorrerie da parte delle compagnie di ventura.
San Gusmè, fin dalla sua fondazione, restò sempre sotto l’influenza di Siena e poi del Granducato di Toscana, probabilmente anche grazie alla sua posizione strategica che, dall’alto del suo colle, domina l’intera vallata. Ancora oggi, dai punti strategici del paese è possibile ammirare scorci incredibili, nei quali si riconosce Siena, la Torre del Mangia e il Duomo.
A San Gumsè, inoltre, si celebra una delle feste più caratterstiche del capoluogo, quella di Luca Cava, che attinge il nome dall’omonima statuetta di terracotta posta all’ingresso del borgo. Divertimento, passione per la storia, per le tradizioni e la riscoperta dei prodotti del territorio si fondono ogni anno, ad inizio settembre, per celebrare la leggenda di questo personaggio un po’ bizzarro; della sua storia si possono rintracciare due versioni diverse. Una prima narra di un oste residente a San Gusmè che costruì un bagno pubblico all’esterno, con tanto di scritta. Essendo però la maggior parte della popolazione analfabeta, nessuno utilizzava il bagno, così l’oste decise di collocarvi sopra una statuina di un uomo accovacciato, Luca Cava appunto, dal significato inequivocabile. Un’altra versione racconta di un contadino, tale Giovanni Bonechi, che nel 1888 mise la statuina di Luca Cava nel proprio campo per invitare i viandanti ad espletarvi i propri bisogni, così da mantenere pulite le vie del borgo e concimare gratuitamente il terreno.
La statua fu distrutta dai paesani di San Gusmè, stanchi delle prese in giro da parte degli abitanti dei paesi vicini, attorno ai primi degli anni Quaranta.
Negli anni Settanta fu Silvio Gigli, noto regista radiofonico e televisivo, a convincere la comunità di San Gusmè a ricostruire la statuina di Luca e a dare vita alla festa che la celebra. La statua fu costruita da Marcello Neri, artista senese della terracotta, su disegno di Emilio Giannelli, vignettista di fama nazionale. Silvio Gigli ideò la targa, posta accanto al ritratto, che così recita: Re, imperatore, papa, filosofo, poeta, contadino e operaio: l’uomo nelle sua quotidiane funzioni. Non ridete, pensate a voi stessi.
La festa offre un vasto programma ricco di attività per tutti i gusti: il mercato di prodotti locali, le esposizioni di arte con artisti locali e stranieri, gli spettacoli, la degustazione dei vini delle aziende del Chianti Classico e la messa in scena di eventi e pratiche del mondo contadino. Durante la festa del Luca si tiene un convegno sul tema della sostenibilità ambientale e si corre inoltre il Palio delle Botti, competizione che si svolge tra città provenienti da ogni parte d’Italia e vede impegnate coppie di atleti che spingono una botte di legno, del peso di circa 80 chili, per le vie del paese.